Le trazioni vertebrali consistono nell'applicazione di forze che agiscono sui segmenti dell'apparato locomotore in senso opposto: ciò determina un allontanamento dei corpi vertebrali fino a 2 mm, con stiramento delle strutture muscolari e legamentose ed ampliamento dei forami di coniugazione lo scopo di questo allontanamento è di facilitare la lubrificazione articolare e, in alcuni casi, il rientro di ernie intervertebrali cervicali o lombari.
Fin dai tempi di Ipocrate sono state descritte varie forme di trazione vertebrale a scopo antalgico, ed in effetti la trazione scheletrica è uno dei più antichi trattamenti medici conosciuti. La trazione manuale viene effettuata dal fisioterapista e viene normalmente applicata per periodi di pochi secondi o mediante una veloce ed improvvisa spinta, ciò mette il terapista in grado di "sentire" la reazione del paziente. Se correttamente eseguita, la trazione vertebrale può dare i seguenti effetti:
- allontanamento e separazione dei corpi vertebrali;
- allontanamento e scorrimento combinato delle articolazioni e faccetta;
- raddrizzamento delle curve spinali;
- messa in tensione dei legamenti del segmento spinale;
- stiramento dei muscoli della colonna vertebrale;
- allargamento del forame intervertebrale;
- stiramento e scivolamento delle faccette articolari;
- riduzione della produzione del disco intervertebrale.